Al teatro Pirandello il presidente Mattarella ha tagliato il nastro di “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”

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Comunicato stampa

Data:

20 Gennaio 2025

Tempo di lettura:

6 min

Descrizione

Oggi ad Agrigento si è svolta la cerimonia inaugurale di Agrigento Capitale Italiana della Cultura
2025, un’occasione che rappresenta non solo l’inizio di un anno di eventi, ma un vero e proprio
manifesto di ciò che la cultura può rispecchiare per una comunità: identità, dialogo, inclusione
e visione.
Il battesimo ha avuto luogo nello splendido Teatro Luigi Pirandello, simbolo della tradizione
culturale agrigentina, ed è stato trasmesso in diretta su Rai3. Questo prestigioso
riconoscimento, assegnato dal Ministero della Cultura, non solo celebra il valore storico e
artistico di Agrigento, ma ne proietta il nome su scala nazionale e internazionale come
epicentro di riflessione e innovazione culturale.
A rendere speciale questa giornata è stata la partecipazione attiva della comunità locale, con
400 studenti di vari istituti del territorio.
La cerimonia è iniziata con l’esecuzione dell’Inno Nazionale, a cura del Conservatorio di Musica
Arturo Toscanini di Ribera. Sul palco la conduzione di due volti noti del panorama televisivo e
giornalistico: Beppe Convertini e Incoronata Boccia, che hanno intrattenuto gli spettatori in un
viaggio tra musica, parole e riflessioni.
Tra i momenti di rilievo della mattinata: la proiezione del video “Curri Peppi’”, un omaggio al
percorso che ha portato Agrigento a essere designata Capitale Italiana della Cultura 2025. A
seguire, il monologo dell’attore Gianfranco Jannuzzo, tratto dal testo “Girgenti Amore Mio”, che
ha allietato il pubblico con la sua narrazione intima e poetica, accompagnato dalle note della
chitarra del maestro Francesco Buzzurro.
E poi, le riflessioni di Natalia Re, Presidente del Movimento Italiano della Gentilezza, che ha
divulgato un messaggio di sensibilità e attenzione verso il prossimo, valori essenziali, capaci di
costruire legami autentici e duraturi tra l’individuo e la comunità.
E ancora, l’attrice e scrittrice Romina Caruana ha offerto un contributo di grande intensità
emotiva, leggendo alcuni passaggi del suo testo “È solo un gioco di anime”, evidenziando come
la letteratura possa diventare uno specchio delle nostre fragilità e al contempo uno strumento
per rafforzare la nostra umanità.
Una serie di interventi che, oltre ad arricchire il programma con contenuti di grande spessore,
hanno messo in luce un aspetto fondamentale della cultura: la sua capacità di non essere solo
estetica, ma anche profondamente etica. In questo spazio di dialogo e confronto, valori come
gentilezza, empatia e accoglienza trovano il loro significato più autentico, diventando il filo
conduttore di un percorso culturale che abbraccia l’altro come parte di sé.
La giornata ha visto, inoltre, i contributi di figure istituzionali e culturali di primissimo piano: il
Direttore della Fondazione Agrigento 2025, Roberto Albergoni, il Presidente della Fondazione,
Giacomo Minio, il Sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, il Presidente della Regione
Siciliana, Renato Schifani, e il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Culmine della cerimonia è stato l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
a testimonianza del valore e del significato di questo importante traguardo per la città di
Agrigento.
Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, a conclusione della cerimonia ha dichiarato: “Entusiasmo, orgoglio, responsabilità, determinazione, impegno: ecco ciò che ha
indotto in noi la prestigiosa partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
alla cerimonia di inaugurazione di ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025’. E’ stata una
manifestazione memorabile, che traccia una impronta indelebile, la prima, all’alba dell’anno
destinato a rilanciare la città di Agrigento e la sua provincia alla ribalta internazionale, forte e
fiera del suo inestimabile patrimonio artistico, storico, archeologico, culturale, monumentale e
paesaggistico. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti al teatro Pirandello per accogliere il
presidente Mattarella e per partecipare al battesimo di ‘Agrigento Capitale Italiana della
Cultura’: tra gli altri, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il presidente della Regione,
Renato Schifani, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, il prefetto
Salvatore Caccamo, la Fondazione Agrigento 2025, gli assessori regionali, i deputati regionali e
nazionali, sindaci, amministratori, esponenti delle Istituzioni”.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha affermato: “Agrigento, con l’isola di
Lampedusa e i comuni della provincia, ha assunto come ispirazione, riferimento tematico e
obiettivo di questo anno la relazione fra l’individuo, il prossimo e la natura, ponendo come
fulcro l’accoglienza e la mobilità. Il programma delle iniziative presentato a un pubblico
nazionale e internazionale è di grande interesse. Partendo dalla straordinaria eredità culturale
del territorio, infatti, valorizza una variegata offerta culturale, nella quale tradizione,
intersezioni e contaminazioni culturali consentono di definire una dimensione innovativa che
guarda con fiducia allo sviluppo socio-economico che, con fatica ma con determinazione, la
Sicilia ha già avviato.”
Nel corso della cerimonia, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato: “Agrigento
può essere il cardine della rinascita di un territorio ricco di complessità, prodotto delle
innumerevoli civiltà che sono fiorite, sfiorite e rifiorite, modello di una Sicilia orgogliosamente
speciale. Espressione di una armonia e di un dialogo euromediterraneo”.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del proprio intervento, ha
affermato: “Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del
presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che
porsi al servizio della conoscenza. La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio,
ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra
civiltà”.
E ha aggiunto: “Per Empedocle l’unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa,
la separazione invece era causa di morte. Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre,
rigenerare coesione, di procedere insieme. Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che
insanguinano l’Europa, il Mediterraneo e altre regioni del pianeta. Lo impongono le tragiche violazioni dei diritti umani che cancellano la dignità, e la stessa vita. Lo esigono le
disuguaglianze crescenti. Le povertà estreme, le marginalità”.
Poi ha proseguito: “Natura, storia, cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le
metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del
nostro Paese sta nella sua pluralità. Nella sua bellezza molteplice. A fornire pregio particolare
all’Italia sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell’arco di
secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità. Un tesoro da investire per il domani dei
nostri figli. Tante realtà, nelle Regioni d’Italia, detengono inestimabili risorse, numerose
rischiano di deperire senza cura adeguata”.
Dunque, si prospetta un anno di sfide e opportunità per Agrigento Capitale Italiana della
Cultura 2025, un’occasione concreta per consolidare il ruolo della città come crocevia culturale
e strategico nel Mediterraneo, nel solco di un percorso lungo, ricco di eventi, incontri,
spettacoli, mostre e riflessioni che coinvolgeranno non solo la Agrigento e la Sicilia, ma tutto il
Paese.
La cultura è il collante che unisce passato e futuro, tradizione e innovazione, radici locali e
orizzonti globali. Agrigento si appresta a vivere e far vivere un anno straordinario, in cui ogni
cittadino, ogni ospite, ogni visitatore sarà parte di un mosaico unico e irripetibile.

Agrigento, 18 gennaio 2025

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Pagina aggiornata il 20/01/2025, 08:46