Descrizione
In controtendenza con quanto fatto da molti privati che stentano, nonostante le opportunità, a mettere in sicurezza i propri immobili nel centro storico, il comune di Agrigento, rilancia l’idea di rigenerazione del cuore antico della città continuando nella richiesta di finanziamenti extra comunali e portando avanti le attività propedeutiche all’affidamento dei lavori sui finanziamenti già ottenuti.
Ed infatti, a pochi mesi dalla notifica del finanziamento di 4.900.000 euro dall’Assessorato Regionale delle infrastrutture, per interventi di verifica, ristrutturazione, adeguamento sismico e miglioramento energetico di trentacinque immobili di proprietà comunale ricadenti nel quartiere di Santa Croce che versano in condizioni precarie, l’ufficio tecnico comunale ha provveduto ad espletare la gara, effettuare le verifiche e l’aggiudicazione del servizio di ingegneria per la progettazione dello studio di fattibilità tecnico economica rafforzato.
Il progetto riguarda gli immobili di proprietà comunale ubicati in Piazza Chiesa Santa Croce; Via Santa Croce; Via Alletto; Via Gravano; Via Recinto Oblati; Via Zuppardo; Via Balli I e Via Balli II; Via Marsala; Via Orti; Via Santa Marta; Cortile Baronello; Via Garibaldi.
«L’amministrazione Comunale di Agrigento ed in particolare con l’ assessorato all’edilizia pubblica e privata e assessorato alla protezione civile – spiega l’assessore Gerlando Principato – stiamo tentando in tutti i modi di invertire il processo di degrado e svuotamento del centro storico, favorendo il recupero delle singole unità abitative destinate a servizi abitativi pubblici, con interventi finalizzati a creare abitazioni sismicamente più sicure ed energicamente più efficienti e meno inquinanti, e richiamando i privati con l’emissione di ordinanze di messa in sicurezza, inviate anche alla Prefettura, degli immobili spesso pericolanti».
Partendo dal costruito, senza consumo di nuovo suolo, è possibile ridare una nuova vita a un pezzo del centro storico della città dei templi che esige ancora tante messe in sicurezza e un miglioramento della qualità della vita dei propri abitanti. «Accanto alle rigenerazioni urbane – sottolinea l’assessore Principato – è necessaria una maggiore responsabilità da parte dei cittadini che sono proprietari di case pericolanti ed a rischio crollo. Ricordiamo che il non mettere in sicurezza espone il proprietario dell’immobile un conto salatissimo. Nell’immediato sembra la soluzione più semplice ma non è così tenuto conto che l’occupazione di spazio per le transenne ha un costo ed anche l’eventualità che il comune possa intervenire in danno ha un costo e questo si deduce secondo il prezzario regionale e non quello del muratore di fiducia».